Commodore Vic-20

Il Commodore Vic-20
Classe di computer home computer
Paese d'origine Stati Uniti d'America
Produttore Commodore Business Machines Inc.
Presentazione ND
Inizio commercializzazione ottobre 1980 (Vic 1001);
maggio 1981 (Vic 20);
Fine commercializzazione gennaio 1985
Esemplari prodotti 2.500.000 circa
Prezzo di lancio $ 299,95 (Stati Uniti);
 000.000 (Italia)
CPU MOS 6502
Frequenza 1,108404 MHz (versionePAL) 1,02 MHz (versione NTSC)
FPU non presente
MMU non presente
Altri coprocessori VIC-I
ROM 20 kB
RAM di serie kB fino a 64kB
RAM massima 64 kB
SO di serie KERNAL
Altro software di serie Commodore BASIC2.0
Risorse per Commodore Vic-20
VIC-20 Per giocare con un vero computer 1981 Commodore IT

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VIC-20 Personal Computing Guide English version

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 VIC-20 Programmers reference guide 1st Edition 6th Printing

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Commodore VIC-20

Il VIC-20 fece ilsuo esordio nel giugno del 1980 al Computer Electronics Show ma la suaproduzione inizio' quasi per caso due anni prima. Commodore aveva progettato ecostruito il "Video Interface Chip 6560" [un processore grafico] peril mercato dei videogiochi, il quale stava iniziando a collassare.

Dopo aver constatato che risultavaimpossibile vendere il chip, la Commodore decise di sviluppare il VIC-20 come home computer economico basato su questo processore e sulla CPU 6502, già largamente usata in casa Commodore.  Tra l'iniziodel 1981, periodo in cui iniziarono le vendite del VIC-20, e i primi mesi del1985, in cui le linee di produzione del VIC-20 vennero smantellate, ne furonovenduti oltre due milioni e mezzo di esemplari, con un picco di produzione di9000 unita' al giorno. Fu il primo computer ad abbattere il limite del milionedi unità vendute.

Esistono documenti che indicano come il VIC-20 avrebbe dovuto chiamarsi MicroPET, e in passato c'e' stato molto rumoreattorno al significato di quel "20", numero apparentemente privo di significato.Il responsabile esecutivo della Commodore USA per lo sviluppo del VIC-20, nonche' autore del famoso libro "The Home Computer Wars", Michael Tomczyk, ha spesso spiegato ilsignificato di "VIC-20": "I nomi in Commodore cambiavano spesso. A volte noi presentavamo un computer ad un qualche convegno di computergiusto per vedere la reazione della gente, e continuavamo su quella strada solose essa era positiva.

Avevamo un team di progettazione terrificante, che potevamettere assieme in sei, nove mesi un prototipo commerciabile, presentarlo ad unconvegno e decidere se metterlo in produzione. Ad esempio, il nome originaleche scelsi per il VIC-20 fu 'Commodore Spirit', perche' mi piaceva, maall'ultimo minuto i miei colleghi giapponesi mi informarono che la parola 'spirit'in giappone non ha il significato positivo che gli viene dato qui in occidente,ma piuttosto assume dei connotati negativi, come 'orribile', 'disgustoso'.Cosi' ripiegai sulla mia seconda scelta, ovvero 'VIC'. Siccome pero' VIC mi suonava come un nome da camionista, decisi di aggiungergli un '20', unicamente perche' '20' e' un numero 'amichevole', che suona bene.

Fu una questione puramente istintiva, ma del resto molte delle decisioni prese in quegli anni si basavano unicamente sull'istinto." Il VIC fu un altro importante computer Commodore.

Prima di lui, erano stati prodotti il KIM1, per il mercatohobbistico, che fu il primo computer costruito su singola piastra, e il PET, per il mercato business, che fu il primo computer al mondo ad essere venduto completodi tutto lo stretto necessario. Come home computer, il VIC-20 vanta il primato di essere stato il primo computer con grafica a colori venduto a meno di 300 dollari. Esso era equipaggiato con un processore 6502, clock da 1Mhz, 8 Bit in tecnologia CSG / MOS. Con ottime prestazioni per l'epoca in termini di grafica, suono e colore, il VIC-20 rappresentava per Commodore il cavallo vincente.

Nonostante quanto sia stato detto inseguito, il VIC non era compatibile con il PET, in quanto le mappe dellamemoria erano differenti, e i comandi POKE e PEEK non potevano essere usatiallo stesso modo. Inoltre la risoluzione grafica (22 caratteri per il VIC, 40per il PET) permetteva di condividere solo pochi, rudimentali programmi Basic.Invece, il VIC-20 era compatibile con la maggior parte delle perifiche delC=64. Inizialmente Jack Tramiel, il presidente della Commodore, disse ai suoi ingegneri che potevano usare solo chip di memoriada 1k perche' la Commodore ne aveva un grosso quantitativo ed esse non potevano essere usate in altri prodotti.

Alla fine, il VIC-20 fu prodotto con 5.5Kb di RAM, 2K dei quali venivano usati dal sistema operativo edall'interprete Basic. Per poter sviluppare del software nello spazio restante,occorreva utilizzare il linguaggio macchina; siccome pero' 3.5k di memoria RAMnon erano sufficienti neppure per caricare un compilatore per linguaggiomacchina, i programmatori furono costretti a scrivere il linguaggio macchinamanualmente. Per fortuna Commodore rilascio' prestodelle espansioni di memoria da 3K, 8K, e 16K e altre compagnie produssero anchedelle espansioni da 32K e 64K. Alcuni affermarono che utilizzando questecartucce di espansione la macchina veniva seriamente sottoalimentata, ma levendite furono sensazionali.

Commodore Vic 20 pubblicità commerciale

Prezzo a parte, i consumatori furonoattratti dal VIC-20 a causa della facilita' di uso e dell'ampia disponibilita'delle cartucce che contenevano programmi e giochi; inserisci e gioca, una sortadi "plug and play" ante litteram. Un semplice e intuitivo Basic 2.0 venivacaricato all'accensione, e nessuna periferica era necessaria; un semplicetelevisore poteva essere usato come monitor. Un numero incalcolabile diprogrammatori iniziarono la loro carriera facendosi le ossa su di un VIC-20 acquistato a Natale o ricevuto in regalo al compleanno, quando i corsi diinformatica erano ancora al di la' da venire, eccetto forse per pochi,sporadici casi.

La maggior parte delle persone venivaattratta dal molto parlare che ne veniva fatto, dalle immagini sulla scatolache promettevano la possibilita' di utilizzarlo per divertimento, per lavoro eper studio, e lo acquistavano senza in realta' sapere a cosa servisse, casodecisamente singolare nella storia del consumismo: un acquisto fatto a scatolachiusa, senza uno scopo preciso, e senza neppure conoscere esattamente lafunzione dell'oggetto acquistato. Molte periferiche,come la stampante VIC 1515, il VICModem a 300 Baud, L'espansione CBM 1020, l'unita'a floppy VIC-1540, e naturalmente il famoso lettore acassette 1530 C2N, costruito in duediverse forme, fecero la loro comparsa sul mercato. Un VIC-20 equipaggiatocon la Terminal Cartridge e il VIC Modem era all'epoca uno dei pochi sistemi per accedere alle BBS e ad altrisistemi di informazione dell'era pre-internet, come CompuServe.

Diversamente dal PET, la Commodore nonprodusse mai dei chips ROM di upgrade al basic 4.0 per il VIC-20; tuttavia,come per il PET, la Commodore commercializzo' il VIC-20 in tutto il mondo pocotempo dopo il suo rilascio sul mercato statunitense e canadese. Il VIC-20 fu commercializzato con nomidiversi in diverse parti del mondo; ad esempio in Germania fu conosciuto come VC-20; copiando l'idea della VolksWagen, e facendo leva su sentimenti nazionalisti, divenne il VolksComputer, ovvero il computer del popolo. Tuttavia, alcuni affermano che la sigla VIC, pronunciata in tedesco, suona in modo troppo similare al termine fuck,e che per questo motivo fu cambiata.

In Giappone, il VIC-20 fu venduto come VIC-1001 per decisione di Tony Tokai,responsabile del VIC-20 per il Giappone. Le spiegazioni date in merito allavicenda non sono mai state confermate o smentite dalla Commodore;  MichaelTomczyk, la persona che piu' di tutte fu responsabile della nascita del VIC-20, affermo' che ogni manager territoriale era libero di decidere come meglio credeva del proprio mercato, richiedendo le modifiche al prodotto che riteneva piu' adeguate; pertanto la decisione presa in Giappone non richiedetteparticolari spiegazioni in Commodore USA, e il VIC-20 divento' VIC-1001 in oriente.

Il VIC-20 fu dotato di tasti funzione dopoche Michael Tomczyk vide in Giappone il NEC PC-8001. Disse che non appena lovide, lo riconobbe subito come potenziale concorrente di mercato. Cosi' adotto'la strategia che descrisse come quella dell' "orso nel bosco". "Cosa fai, quando ti trovi a tu pertu con un grosso orso minaccioso nel bosco? Beh, prima di tutto ti levi lozaino di dosso e lo butti per terra. Mentre l'orso si ferma ad esaminarlo, tucorri piu' veloce che puoi, e ti metti in salvo. Bene, il nostro zaino fuproprio il VIC-20, e mentre la concorrenza si fermava ad esaminarlo (cosa cherichiese loro da 6 a 12 mesi), noi correvamo verso la realizzazione di uncomputer migliore, ovvero il Commodore 64." Michael sapeva che i Giapponesi eranoconcorrenti temibili, ma con questa mossa riusci' a distaccare di parecchio iconcorrenti, tanto che il NEC non riusci' mai a penetrare davvero il mercatoamericano.

Diversamente dal PET, che veniva vendutosolo in negozi specializzati, il VIC-20 veniva venduto ovunque, dal negozio di giocattoli, al supermercato, al negozio di elettronica (parlare all'epoca dinegozi di informatica, forse, era un po' prematuro, almeno per come oggi siamoabituati a concepirli). La fine del 1982 vide l'inizio della fine. Il piu'costoso ma molto piu' potente e versatile Commodore 64 fu presentato sul mercato. Come il VIC-20, divenne presto molto popolare ancora prima della suareale comparsa, provocando un forte interesse nei consumatori, ansiosi di poter effettuare quello che oggi siamo abituati achiamare "upgrade". Certo, questo provoco' anche risentimento neiconfronti dei rivenditori che avevano immagazzinato grosse scorte di materialiriferiti al VIC-20, che naturalmente avevano iniziato a deprezzarsi dopo l'annuncio del Commodore 64.

Ad ogni modo, la produzione del C=64 inizio', i prezzi del VIC-20 calarono, e nel 1984 fu chiaro che non c'era piu'motivo di mantenere le linee di produzione del venerabile VIC-20, smantellate poi nel 1985.

Perche' il Commodore VIC-20 fu unico nel suo genere?

Sebbene i computer esistessero gia' datempo, il VIC-20 rappresento' un caso a parte nella mentalita' di massa. Finoad allora, i computer erano entita' coperte dal mistero, presenze esoterichespesso identificate come "cervelli elettronici", entita' pensantidegne dei libri e dei film di fantascienza. A che cosa esattamente servisse uncomputer era un mistero per tutti coloro che non rappresentavano la casta degli"addetti ai lavori". Nel momento il cui il VIC-20 fu commercializzato, il suo prezzo, l'aggressiva campagna pubblicitaria, ma soprattutto la curiosita' della gente nei confronti di quest'oggetto misterioso fecero si che persone comuni, senza alcuna nozione di informatica o elettronica, si portassero a casa questo computer, spesso corredato di un registratore a cassette e magari una o due cartucce contenenti qualche programma di gioco o didattico.

donkey kong per commodore vic 20

Il manuale, scritto apposta per insegnare ad usare il VIC-20 a persone che non avevano non solo le conoscenze, ma spesso neppure il tipo di mentalita' normalmente richiesta a chi invece operava normalmente su sistemi piu' complessi, guidava l'utente passo per passo in modo semplice ed intuitivo. Se le nozioni illustrate erano molto superficiali, vadetto che pero' consentivano di raggiungere risultati che per l'epoca avevano dello straordinario. Disegni colorati, suoni fantascientifici di astronavi che decollano, e persino tre semplici giochi in basic arricchivano il manuale econsentivano all'utente di saltare a pie' pari quella sorta di rifiuto chetende a colpire le persone quando si trovano di fronte ad un problema difficile e nuovo.

Fu forse questo che all'inizio spinse molti a voler andare a fondo ead imparare di piu' che i semplici comandi per caricare i giochi dallecassette, peraltro diffusissime ovunque, persino nelle edicole. Riviste specializzate nascevano da ungiorno all'altro e contenevano, oltre ai soliti nastri con una infinita' digiochi (molto divertenti ma di poco o nullo contenuto educativo, dato che eranoscritti in linguaggio macchina), anche programmi Basic da copiare sul proprio VIC-20. Con queste riviste spesso venivanopubblicati dei corsi in linguaggio Basic, alcuni molto semplici, altri ricchidi contenuti e spiegazioni.

Molti programmatori di oggi scoprirono una passione estrema per questo genere di lavoro. In realta' spesso non ci si rendevaneppure conto del fatto che l'arte della programmazione sarebbe diventata unaprofessione abbastanza comune negli anni a venire. All'epoca si trattava di unnuovissimo hobby; i programmi erano l'equivalente informatico dei modellini digaleone, dove al posto di legno, stoffa e colla venivano utilizzate istruzioni Basic.

Se il suo successore, il Commodore 64,entrò in molte case italiane, e quindi divenne un oggetto abbastanza comune, il VIC-20 era spesso meta di pellegrinaggio per amici e parenti che venivano talvolta apposta a vedere questo "cervello elettronico", i quali poi si dichiaravano spesso delusi dal suo "misero" aspetto, visto che i film erano solitipresentare un computer come un armadio zeppo di luci colorate e bobine dinastri in perenne rotazione. Sebbene un numero minore di persone siricordino chiaramente del VIC-20 rispetto a coloro che ricordano invece ilCommodore 64, questo gioiellino vecchio di vent'anni e' rimasto nel cuore dimolte persone come quell'oggetto che ha fatto la differenza.

 

 

Cronologia del Commodore VIC-20

1978 Progettazione del chip VIC1 6560, inteso come chip da rivendere a produttori di videogames;

Aprile 1980 Jack Tramiel annuncia ad un meeting di strategia a Londra che e' intenzione della Commodore di costruire un homecomputer da 300$;

Giugno 1980 Presentato il VIC-1001 come primo computer con grafica a colori e suono ad un prezzo inferiore a 300$.  Il computer verra'piu' tardi ribattezzato VIC-20 ;

Gennaio/Febbraio 1981 I primi VIC-20 vengono consegnati airivenditori finali. La Bally Arcade ottiene la licenzaCommodore per sviluppare i videogiochi che verranno introdotti nelle cartucceoriginali per il VIC-20.

Gennaio 1982 Il VIC Modem, una cartuccia con velocita'di connessione a 300 Baud, viene rilasciato ad un prezzo iniziale di 110 dollari.

Autunno/Inverno 1982 Commodore annuncia la futura produzionedel Commodore 64 .

Fine 1982 750.000 VIC-20 sono stati consegnati dallaCommodore. 600.000 Apple II sono stati consegnati dalla Apple. 600.000 Timex/Sinclair 1000 sono stati consegnati dalla Timex, 575.000 TI 99/4 sono stati consegnati dalla Texas Instruments.

Gennaio 1983 Le vendite del VIC-20 superano il milione di unita'.

13 Gennaio 1984 Commodore rivela i prototipi 264 e 364 e annuncia l'inizio della produzione del C=64 entro giugno; e' chiaro che il VIC-20 sta per essere mandato in pensione.

15 Gennaio 1984 Il fondatore, CEO e profeta dellaCommodore Jack Tramiel, abbandona l'azienda con il piano segreto relativo all'acquisto della Atari, societa' che all'epoca era pericolosamente vicina alla bancarotta.

Gennaio 1985 L'ultimo VIC viene prodotto e spedito,mentre Commodore annuncia il nuovo computer, C=128. La produzione complessiva del VIC-20 si attesta attorno ai due milioni e mezzo di unita'.